Fabio Trentin, morto a 65 anni l'architetto ed ex giocatore di rugby. Alba Parietti: «Sapere che non ci sei più mi fa sentire un po' più sola»

A salutarlo con un comunicato sul proprio sito anche la Federazione Italiana Rugby, che in sua memoria farà osservare un minuto di silenzio su tutti i campi d'Italia nel weekend

Fabio Trentin, morto a 65 anni l'architetto ed ex giocatore di rugby. Alba Parietti: «Sapere che non ci sei più mi fa sentire un po' più sola»
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Martedì 16 Aprile 2024, 18:30 - Ultimo aggiornamento: 18:58

È morto a sessantacinque anni Fabio Trentin, noto architetto ed ex giocatore della Nazionale di rugby. Nato a Padova nel 1958, dopo il periodo da sportivo si era laureato in architettura a Vicenza, aprendo nel 1985 la sua casa lavorativa a Milano. Moltissimi i messaggi condivisi sui social dopo la notizia della sua scomparsa, avvenuta il 15 aprile. Tra questi, anche Alba Parietti, amica di lunga data dell'architetto.

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Il ricordo di Alba Parietti

«Caro Fabio Trentin, mi è arrivata da PinoMolinari, da Orsetta che ti considera come tanti il suo grande maestro di architettura, dagli amici del nostro mitico gruppo anni 90, l’orribile notizia che te ne sei andato. La nostra amicizia era divertente come te, tra Padova, Milano e le montagne di Cortina che hai voluto portarti dentro gli occhi per sempre l’amore per i tuoi figli. Era qualche anno che non ci sentivamo, come capita ci si perde per la vita che cambia. Poi sono riaffiorati 20 anni di ricordi, di amicizia, di confidenze, di vita vissuta e ti vedo sorridere, ridere, come sempre allegro, guascone, ma poi inaspettatamente profondo e serio, amico, generoso, divertente, presente, pronto a prendere e prendersi in giro. Eri proprio bello, simpatico Fabio. Ti dicevamo, un po’ sfottendoti che somigliavi a Richard Gere, tu un po’ ci giocavi, ma poi invece eri una persona seria, responsabile, grandissimo architetto (mi regalasti il progetto della mia mitica cabina armadio) e sei stato geniale e apprezzatissimo nel lavoro e dagli amici che ti amavano. Grande gusto, lavoratore, uso di mondo , ironico e signore ti fingevi cinico e sarcastico, ma c’eri per tutti noi, c’eri sempre con il gusto della presa in giro, ma sapevi volere bene. Si sentiva la tua presenza».

«Sapere che non ci sei più, anche se non ci si sentiva e vedeva da un po’, mi farà sentire un po’ più sola in questo mondo dove gli amici degli anni più belli della nostra vita, troppo spesso se ne sono andati.

Che peccato Fabio che tu te ne sia andato così giovane, che cosa ingiusta. Siamo stati amici e i sentimenti di amicizia restano nel cuore. Vicina ai tuoi figli e ai tuoi cari. Fabio Trentin ci mancherai». Con queste parole Alba Parietti ha dato l'ultimo saluto a Fabio Trentin, amico di lunga data e suo architetto.

Il saluto della Federazione Italiana Rugby

Con un comunicato sul proprio sito, anche la Federazione Italiana di Rugby ha voluto salutare l'ex giocatore, a cui il prossimo sabato sarà anche dedicato un minuto di silenzio in occasione di Italia vs Scozia del Guinness Sei Nazioni Femminile e, nel weekend, su tutti i campi d’Italia. «La Federazione Italiana Rugby ha appreso con profonda tristezza della scomparsa di Fabio Trentin, Azzurro n. 354, avvenuta nella giornata di lunedì 15 aprile a soli sessantacinque anni. Trentin, mediano d’apertura del Petrarca Padova nella prima metà degli Anni ’80, aveva conquistato con il club della sua città natale due titoli di Campione d’Italia, nel 1980 e nel 1984. Con la Nazionale aveva vissuto il periodo del passaggio di consegne tra l’aquilano Ponzi e la giovane stella del Rovigo Bettarello, che come lui avrebbe esordito in azzurro nel 1979: per Trentin il debutto era arrivato a Makarska, contro il Marocco, durante la gestione di Pierre Villepreux, che lo aveva lanciato in occasione dei Giochi del Mediterraneo in Croazia. Sempre nel 1979 aveva collezionato altre tre presenze, contro Francia, Polonia e Unione Sovietica, mettendo a segno diciassette punti nove dei quali decisivi nella vittoria centrata contro il XV polacco a Sachacewz, in Coppa Europa. L’ultima apparizione, dalla panchina, era arrivata dalla panchina il 12 aprile del 1981 a Braila, sempre in Coppa Europa, quando l’Italia era stata fermata sul 35-9 dalla Romania. Conclusa la carriera agonistica si era affermato come architetto, trasferendosi a Milano e avviando un fiorente studio professionale. Da tempo, Trentin combatteva contro una grave malattia. Alla sua famiglia e alla sua Società vanno le più profonde condoglianze del Presidente federale Innocenti – che con Trentin aveva condiviso il tricolore del 1984 – del Consiglio e dell’intera struttura federale».

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